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La pioggia nel pineto
pagine: 123
Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove sui pini
scagliosi ed irti,
piove sui mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
sui ginestri folti
di coccole aulenti,
piove sui nostri volti
silvani,
piove sulle nostre mani
ignude,
sui nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
l'illuse, che oggi m'illude,
o Ermione
Odi? La pioggia cade
su la solitaria
verdura
con un crepitio che dura
e varia nell'aria
secondo le fronde
più rade, men rade.
Ascolta. Risponde
al pianto il canto
delle cicale
che il pianto australe
non impaura,
nè il ciel cinerino.
E il pino
ha un suono, e il mirto
altro suono, e il ginepro
altro ancora, stromenti
diversi
sotto innumerevoli dita.
E immersi
noi siam nello spirto
silvestre,
d'arborea vita viventi;
e il tuo volto ebro
è molle di pioggia
come un foglia,
e le tue chiome
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione.
Ascolta, ascolta. L'accordo
delle aeree cicale
a poco a poco
più sordo
si fa sotto il pianto
che cresce;
ma un canto vi si mesce
più roco
che di laggiù sale,
dall'umida ombra remota.
più sordo e più fioco
s'allenta, si spegne.
Sola una nota
ancora trema, si spegne,
risorge, treme, si spegne.
Non s'ode voce del mare.
Or s'ode su tutta la fronda
crosciare
l'argentea pioggia
che monda,
il croscio che varia
secondo la fronda
più folta, men folta.
Ascolta.
La figlia dell'aria
è muta; ma la figlia
del limo lontane,
la rana,
canta nell'ombra più fonda,
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su le tue ciglia,
Ermione.
Piove su le tue ciglia nere
sì che par tu pianga
ma di piacere; non bianca
ma quasi fatta virente,
par da scorza tu esca.
E tutta la vita è in noi fresca
aulente,
il cuor nel petto è come pesca
intatta,
tra le palpebre gli occhi
son come polle tra l'erbe,
i denti negli alveoli
son come mandorle acerbe.
E andiam di fratta in fratta,
or congiunti or disciolti
(e il verde vigor rude
ci allaccia i malleoli
c'intrica i ginocchi)
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su i nostri volti
silvani,
piove sulle nostre mani
ignude,
sui nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
m'illuse, che oggi t'illude,
o Ermione.
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Effettua il login o registrati - senza questa poesia non sarebbe il d'Annunzio che conosciamo.
- meravigliosa poesia... un grande della letteratura italiana...
- meravigliosa poesia... un grande della letteratura italiana...
- meravigliosa poesia... un grande della letteratura italiana...
- Torno spesso in questa pineta e m'acquieto ascoltando in silenzio il rumore della pioggia quando cade. Non finirò mai di ringraziare il poeta e la sua musa per questo immensa poesia.
- una di quelle poesie che non va analizzata, parafrasata, o studiata nella metrica, va solo letta, adorata e amata.
- Piove sui nostri volti silvani, piove sulle nostre mani ignude, sui nostri vestimenti leggieri, su i freschi pensieri che l'anima schiude novella, su la favola bella che ieri
l'illuse, che oggi m'illude... Lei e lui nel bosco sotto la pioggia: incantevole!
- Si può leggere, cantare, ricordare, recitare a voce alta, in piedi, seduti, in corsa, dormendo, morendo. Sorridendo, urlando, piangendo. Sarà sempre la stessa.
Toglie la voglia di scrivere e di parlare dello scrivere.
Non ci sono aggettivi per "La pioggia nel pineto".
- Gloria e Lode a Te...!!!
- Straordinariamente bella questa poesia.
- Meravigliosa.
Nel leggere questa poesia ci si si sente immerso in una natura piena di sensualità,
tra le righe si evince una caratteristica del pensiero d'annunziano : il Panismo.
Il poeta abbandona in parte il decadentismo, come malattia, perversione per dar posto ad una nuova poetica, qual è il ritorno alla natura. Panismo deriva dal Dio Pan che tornato sulla terra, invita il genere umano ad immergersi nella cose terrene. Il poeta si rivolge ad Ermione che riversa la sua sensualità e femminilità nel bosco, quasi incantato.
La pioggia che bagna il volto del poeta e della donna amata, riversandosi poi sulla pineta, nel tempo d'estate. Questo fa nascere il desiderio di sete, d'amore! Taci... inizia con un invito alla meditazione, mentre ascoltano il rumore della pioggia, che viene arricchito da timbri diversi che le gocce provocano cadendo sugli alberi, o foglie o altro.
Gli amanti sono immersi nell'anima del bosco. In questa poesia domina tutto ciò che è musica, una sinfonia di profumi di terra bagnata,. Le parole non contano per il loro significato ma solo per il suono, che emettono nell'essere pronunciate.
Entrambi sono immersi nell'anima del bosco, vivono la stessa vita, sono un tutt'uno con la natura che li circonda! Mi è sempre piaciuta trovo sia meravigliosa...
- Bellissima, D'Annunzio aveva un senso estetico comparabile solo con i "Padri" della poesia, questa poesia regala sensazioni uniche, si sente la pioggia, la musica, la natura, l'amore e tanto altro ancora, si può leggere all'infinito, e trovare sempre nuove sensazioni.
È un gioiello di tutti.
- Una poesia che più di tutte mi emoziona!
- E una delle poesie che ci descrive meglio l'amore;è un canto meraviglioso, che ci spiega con dolcezza la perfezione della la nostra unione con tutto. Tutto si unisce e vive insieme:l'esterno all'interno, l'uomo con la donna, il bosco a questa pioggia estiva, il passato col presente, il ritmo con l'armonia e con la musica. È un poesia universale, scritta con immensa ispirazione, un vero inno di gioia alla vita. Ammiro questa vibrazione poetica perchè parla di felicità e di bellezza, quando tante volte miglior musa appare purtroppo il dolore, anche in poeti meno contoversi e universalmente più amati.
- incantevole questa scena in in bosco sotto la pioggia... e in silenzio lui e la sua amata ascoltano la musica delle gocce di piogia che cadono... bellissima
- Di D'Annunzio amo soprattutto questa poesia."piove sui nostri volti silvani..."grande simbiosi fra uomo e natura
- ci si sente piccoli al cospetto di questi capolavori;sono un musicista e non posso non sentire evocate opere mdi Rossini, Vivaldi, Verdi, ma anche Mussorgskji ed altri.
é un narrar le nature, terrestre, umana e divina che atterrisce per la sua bellezza e freschezza. È uno dei Padri della poesia.
Grande D'Annunzio!
- È un magnifico capolavoro di parole!
- Io questa poesia l'ho sempre adorata fin quando ero bambino. È davvero un esempio di natura e bellezza inconparabili. Il D'Annunzio è bravissimo.
- È una poesia straordinariamente bella, letta da Nando Gazzolo, in Poesie e Messaggi di Saggezza, è una perla lucente.
- bellissima, come tutte di D'annunzio
- Capolavoro!
- La natura che è un tuttuno con l'uomo... stupenda la poesia... e grande D'Annunzio
- divina.
- questa è la mia poesia preferita in assoluto... amo d'annunzio!
- bellissima. questa poesia è un ricordo di quando andavo a scuola
- bellissima... inarrivabile!
- non usare l'url precedente, che contiene spazi, ma questo:
http://it. wikipedia. org/wiki/Curiosità_su_Gabriele_d'Annunzio
- Per meglio comprendere la figura umana di D'annunzio potreste vedere questa pagina web:
http://it. wikipedia. org/wiki/Curiosità_su_Gabriele_d'Annunzio
- Più d'accordo con Gramsci che con lui per la parte politica, nella pura poesia tuttavia l'immensità e la bellezza eterna di questa eterna lascia atterriti...
- Basta leggerla per udire la pioggia... D'Annunzio ha dato prova della sua inequiparabile abilità.