Voglio che non mi dimentichi, ed io
appena mi ricordo di me, ieri!
Voglio che non mi dimentichi, ed io
più ricordo di me che tu di te!
Voglio che non mi dimentichi ed io
di te appena ricordo, domani.
Tu mi porti, coscienza piena, tu dio desiderante,
per tutto il mondo - In questo terzo mare
quasi odo la tua voce; la voce del vento
che occupa totalmente il movimento,
e dei colori e delle luci
marini ed eterni.
La tua voce di fuoco bianco
nella totalità dell'acqua, della nave, del cielo
che con delizia delinea le rotte
e fulgidamente m'incide l'orbita mia sicura
di corpo nero
con il diamante lucido entro sé.
Per amarti, ho ceduto
il mio cuore al destino.
Non potrai più liberarti
non potrò più liberarmi!
dal destino dell'amore!
Non lo penso, non lo senti;
io e tu siamo tu ed io,
come il mare e come il cielo
sono cielo e mare, senza amore
Come la brezza, mi ricordi
il vento
come il ruscello, mi ricordi
il mare
come la vita, mi ricordi
il cielo;
come la morte, mi ricordi
la terra.
Quando le tue mani erano luna,
colsero dal giardino del cielo
i tuoi occhi, violette divine.
Che nostalgia, quando i tuoi occhi
ricordano, di notte, il loro cespo
alla luce morta delle tue mani!
Tutta la mia anima, col suo mondo,
metto nei miei occhi della terra,
per ammirarti, moglie splendida!
Non incontreranno le tue due violette
il leggiadro luogo a cui le elevo
cogliendo nella mia anima l'increato?
Ti riconobbi, perché
guardando l'orma
del tuo piede sul sentiero,
sentii dolore al cuore
che tu calpestasti.
Corsi follemente;
cercai per tutto il giorno,
come un cane senza padrone.
Te n'eri già andato!
E il tuo piede calpestava il mio cuore,
in una fuga senza fine,
come se quello
fosse il cammino
che ti portava via per sempre...