Un grande sonno nero
cade sulla mia vita:
dormite, ogni speranza,
dormite, ogni desìo!
Io non vedo più nulla,
e perdo la memoria
del male e del bene...
Oh, triste storia!
Io sono una culla
che una mano dondola
nel vuoto d'una tomba:
silenzio, silenzio!
Ho quasi paura, in verità,
tanto sento la mia vita allacciata
al pensiero radioso
che l'anima mi ha preso l'altra estate,
tanto la tua sempre cara immagine
abita in questo cuore tutto tuo,
questo mio cuore soltanto bramoso
di amarti e di piacerti!
Io tremo - e tu perdona
la mia estrema franchezza -
se penso che un sorriso, una parola
da parte tua son legge ormai per me,
e che ti basterebbe un solo gesto,
una parola, un battito di palpebre,
per chiudere il mio essere nel lutto
della sua celeste illusione.
Ogni conchiglia incrostata
nella grotta ove ci amammo
ha una sua particolarità.
L'una ha la porpora della nostra anima
rapita al sangue del nostro cuore,
quando io brucio e tu divampi;
quell'altra ostenta i tuoi languori
e i tuoi pallori quando stanca
ti adiri contro i miei sguardi beffardi:
questa ricorda la grazia
del tuo orecchio, e quella
la tua nuca corta e grassa.
Ma una, fra tutte, mi ha turbato.
Mistiche barcarole,
romanze senza parole,
cara, poiché i tuoi occhi
color del cielo,
poiché questa tua voce,
insolita visione che mi scuote
e mi turba l'orizzonte
della ragione,
poiché l'aroma insigne
del tuo pallore di cigno,
e poiché il candore
del tuo odore,
poiché tutto il tuo essere,
musica penetrante,
nimbi d'angelo morti,
toni e profumi,
ha condotto il mio cuore
sottile in sua corrispondenza
con alme e cadenze,
così sia!!!
- senza la presenza benedetta
del tuo caro corpo accanto a me,
senza la tua bocca tanto baciata
anche se troppo scaltra
e sempre in malafede,
senza la tua bocca tutta menzogne,
ma così franca quando ci penso
e che sa consolarmi
sotto l'aspetto e la specie
di una fragola - e, buona commedia! -
di un plausibilissimo parlare,
e soprattutto il pentacolo
dei tuoi sensi e il miracolo
multiplo e uno, fiore e frutto,
dei tuoi duri occhi di strega,
duri e dolci a modo tuo...
Buon Dio! che terribile notte!