Venite al tempio sacro delle vergini
dove più grato è il bosco e sulle are
fuma l'incenso.
Qui fresca l'acqua mormora tra i rami
dei meli: il luogo è all'ombra di roseti,
dallo stormire delle foglie nasce
profonda quiete.
Qui il prato ove meriggiano i cavalli
è tutto fiori della primavera
e gli aneti vi odorano soavi.
E qui con impeto, dominatrice,
versa Afrodite nelle tazze d'oro
chiaro vino celeste con la gioia.
Sogno, tu che nella notte nera
ti aggiri quando il sonno mi avvolge,
dolce Dio, con terribili affanni mi esorti a tenermi
lontana dalla potenza degli dei.
Ma la mia speranza non è di avere parte
delle cose dei beati. Non questo io spero.
Così sciocca non sono. Io solo
piccole cose, e belle, trastulli desidero.
Questo mi tocchi...
A me pare uguale agli Dei
chi a te vicino così dolce
suono ascolta mentre tu parli
e ridi amorosamente. Sùbito a me
il cuore si agita nel petto
solo che appena ti veda, e la voce
non esce e la lingua si lega.
Un fuoco sottile sale rapido alla pelle,
e ho subito negli occhi e il rombo
del sangue alle orecchie.
Le stelle intorno alla bella luna
velano il volto lucente,
quando piena, al suo colmo,
argentea,
splende su tutta la terra.
Saffo (VII-VI secolo a.C.) è stata una poetessa greca antica.
Poesie. Testo greco a fronte. Ediz. integrale 0 |