E se di me gioia ti vince,
è nodo d'ombre.
Non altro ora consola
che il silenzio: e non ci sazia
volto mutevole d'aria e di colli,
giri la luce i suoi cieli cavi
a limite di buio.
Mobile d'astri e di quiete
ci getta notte nel veloce inganno:
pietre che l'acqua spolpa ad ogni foce.
Bambini dormono ancora nel tuo sonno;
io pure udivo un urlo talvolta
rompere e farsi carne;
e battere di mani ed una voce
dolcezze spalancarmi ignote.
Già la pioggia è con noi,
scuote l'aria silenziosa.
Le rondini sfiorano le acque spente
presso i laghetti lombardi,
volano come gabbiani sui piccoli pesci;
il fieno odora oltre i recinti degli orti.
Ancora un anno è bruciato,
senza un lamento, senza un grido
levato a vincere d'improvviso un giorno.
Non m'hai tradito, Signore:
d'ogni dolore
son fatto primo nato.
Dicevi:morte, silenzio, solitudine;
come amore, vita. Parole
delle nostre provvisorie immagini.
E il vento s'è levato leggero ogni mattina
e il tempo colore di pioggia e di ferro
è passato sulle pietre,
sul nostro chiuso ronzio di maledetti.
Ancora la verità è lontana.
E dimmi, uomo spaccato sulla croce,
e tu dalle mani grosse di sangue,
come risponderò a quelli che domandano?
Ora, ora: prima che altro silenzio
entri negli occhi, prima che altro vento
salga e altra ruggine fiorisca.
Di assai aridità mi vivo,
mio Dio;
il mio verde squallore!
Romba alta una notte
di caldi insetti;
il cordiglio mi slega
la tunica marcia d'orbace.
Mi cardo la carne
tarlata d'acaridi:
amore, mio scheletro.
Nascosto, profondo, un cadavere
mastica terra intrisa d'orina.
Mi pento
d'averti donato il mio sangue,
Signore, mio asilo:
misericordia!
Salvatore Quasimodo (1901 - 1968) è stato un poeta italiano esponente della corrente dell'ermetismo; ha inoltre ricevuto il premio Nobel per la letteratura nel 1959.
La poesia di Quasimodo rivela il suo carattere pensoso e umano pur giungendo a soluzioni originali e ricche sul piano artistico ed intellettuale. Il suo ermetismo si sviluppò in modo originale; Quasimodo adottava infatti un linguaggio scarno ma non privo di sfumature musicali e contraddistinto da una nota di tristezza.
Tra le principali raccolte di poesie di Salvatore Quasimodo si ricordano Oboe sommerso, Ed è subito sera e Lirici greci.