Nella terra dei Druidi
Un nemico invincibile
Attaccò il giorno
E lo assediò fino a notte
Fino a resa:
“Nel sangue è la nostra identità
Nel volere degli Dei la nostra sorte”.
Vercingetorige sconfisse se stesso
Poi fu guerriero
Legò il suo nome alle anime nel vento
Donò al suo popolo l’eternità.
(Inverno 2002)
De codesto
andazzo
co' l'anglicismo
ad oltranza
et affine,
la nostra lingua
da viva
morta
diviene.
A lo chiaror de lo giorno,
co lo astro d'oro
che lo su' splendor mostra 'ntorno,
fan coro
mille voci nove
che son tesoro
e 'ste smove
lo bel moro
anco quando piove.
Ero piccola quando sentivo narrare
di una fiaba
Di una fata cattiva che aveva messo
tutto il mondo in ginocchio
Che aveva provocato morte e orrore,
che in un attimo aveva distrutto
ciò che di bello era stato creato
dall'uomo, ma che era stata chiamata dall'uomo
Aveva dato divise di diversi colori
ma il fine era lo stesso
unico denominatore morte,
parola d'ordine: uccidere
Non esisteva
Se esiste il palazzo delle Nazioni Unite, questo non può essere solo un luogo ma la soluzione del nome stesso.
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