Alta non più di due spanne
fedele compagna d'ogni giorno,
coraggiosa e obbediente al richiamo:
cos'è successo quell'infausto giorno?
Sdraiata sulla fresca erbetta primaverile
facevi capriole a non finire, giocavi da sola
spensierata sorridevi felice al caldo sole mattutino;
ti sentivi protetta nel tuo magico regno, ma non fu così.
La falciatrice senza cuore inesorabile avanzava
vibrava felice nell'aria
il mio stormo quando pallottole
devastanti hanno sconvolto
il silenzio-
ad uno ad uno sono crollati
i miei simili, con un breve
grido -
sono rimasto solo,
ero l'ultimo,
A tutti raccontava
che il ciuco suo volava.
A sentirlo da Nicola,
gli mancava la parola,
un ciuco forte e dritto
da viver senza vitto.
Seguitava a esser lento
incedeva proprio a stento.
Mangiava male e poco
e non reggeva il giogo.
<Anche senza vitto
lavora con profitto>.
Era certo, il buon Nicola
che la cara bestiola
fosse in grado di campare
anche senza mai mangiare.
Fissa, come morta, la conchiglia
si confondeva con il ciottolato,
senza saliva, a forma d'una biglia
era invisa a tutto quel selciato
ma questo stato poco le importava
era lumaca sì, ma centenaria.
Di sassi e pietre lei non si curava.
tra scarti e ghiaia era dignitaria.
Temeva invece d'essere pestata
da ruote o ancor da una pedata.
Quanto attiene il detto acciottolato,
lo stimava una s
Fresca è l'aria di mattina,
il bagliore dei raggi del sole
risplende sui battiti del mio cuore.
Gli uccelli cinguettano,
la natura si risveglia
da un sonno profondo.
Un nuovo giorno è iniziato,
il silenzio fugge via
lasciando spazio alla confusione.
Termina qui la giornata,
la confusione si ritira
lasciando spazio al silenzio,
un silenzio vuoto,
vuoto e insignificante.
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