Pelle d'ebano,
denti color avorio,
un sogno colorato,
sul bianco della spiaggia,
fra ninnoli e foulard,
souvenir e braccialetti,
cammini,
sfiorando la sabbia,
mentre la noia,
stesa al sole,
si asciuga il sudore.
Fiori silvestri, papaveri rossi distese di orzo e campi di grano, ovunque mi giro e sento con mano.
Vedo le trebbie in mezzo la messe, la lolla abbondante che fuoriesce, frotte di passeri beccano i chicchi, quelli caduti, non vanno perduti.
Alte nel cielo le rondini stanno, dal loro volo sono distratto, solo perché veloce ed astratto, ma dalle massaie un canto si leva nell'afa opprimente di
Ne lo cielo scuro
non una stella
se accende,
e la luna
altrove guarda,
eppur
ad intermittenza,
ne la umida aria
de la notte,
luci appaiono;
altro non son che,
de li coleotteri
a farci
gradevole compagnia,
ne lo nostro
tette a tette.
Questo caldo glaciale
fa muovere le labbra.
Questo caldo glaciale
è al posto degli Dei.
E ancora
questo caldo glaciale
che come una sottile carezza
crede di esser immortale.
ricordo
di tempi oramai remoti
quando s'era fanciulli
e col naso all'insù
il cielo guardare
per cogliere
la scia luminosa
e con la boccuccia
semiaperta
si fantasticava
di cosa desiderare...
benchè molto tempo
sia passato
pur se provata dalla vita
ancor non ho perso la speranza...
ho fede, ai sogni credo.
Con la stessa meraviglia
di bambina
ogni dieci di agosto
scruto d
Questa sezione contiene poesie e pensieri sull'estate, la stagione calda e del sole, le vacanze estive