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Canto alla demenza

Canto con la bocca chiusa
i denti stretti
i pugni intasca
la rabbia in vena
come eroina.
Guardo,
ascolto,
rabbrividisco,
strapperei con le mie mani
questo utero inutile
che demenza produsse.

Ti abbatti
come valanga
come lava incandescente
e subisco ancor oggi
il calabrone dell'adolescente
che indarno fuggii
tornato
con il suo carico di terrore
ha solo cambiato veste
non colore

 

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7 commenti     3 recensioni    

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3 recensioni:

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  • Anonimo il 31/08/2012 23:56
    Si percepisce rabbia e quasi disprezzo, questi versi non vogliono tagliare, vogliono sbranare.
    Bellissima poesia, mi da come una sensazione di potenza, è difficile da spiegare, è come se questa poesia agitasse il sangue nelle vene.
  • vincent corbo il 31/08/2012 18:46
    Versi caustici, strali di rabbia nei confronti di una società che volta le spalle alle arti, alla scienza, alla bellezza, alla non violenza.
  • Rocco Michele LETTINI il 31/08/2012 17:12
    IL MIO SOLO APPREZZAMENTO PER... SI' TOCCANTE E PROFONDO VERSEGGIO... CIAO SILVIA

7 commenti:

  • Vincenzo Capitanucci il 02/09/2012 08:54
    Bellissima Silvia... canto la demenza umana... di queste vesti di terrore.. che non cambiano colore...
  • silvia leuzzi il 01/09/2012 14:53
    Grazie per l'attenzione e mi scuso se le mie poesie a volte sono crude, graffianti e cattive... mi assomigliano, sono mie creature. Il cuore è sempre molto nascosto bisogna tacitarsi per ascoltarne il battito
  • Bruno Quattrone il 31/08/2012 21:36
    Bella, complimenti sei brava
  • Anna Rossi il 31/08/2012 21:34
    bravissima!.. complimenti. lirica magistralmente composta..
  • loretta margherita citarei il 31/08/2012 19:29
    molto apprezzata complimenti silvia
  • roberto caterina il 31/08/2012 17:21
    Bella l'immagine del calabrone e la protesta che vien fuori da questi versi
  • Grazia Denaro il 31/08/2012 17:00
    Purtroppo tutti abbiamo i nostri momenti no, dove tutto senbra non andare, ma così è la vita e con santa pazienza dobbiamo cercare di prenderla come viene cercando di non mangiare fiele... che poi sarà così amaro da farci stare ancora più male. Versi apprezzati Silvia!

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