Il sole
gioca
con l'azzurro del cielo con il grigio delle nuvole
gettandosi
a braccia aperte
verso l'essenziale
screma le notti
coltivando i campi
delle nostre messi
assoggettate
a triste campanule
di spighe sotterranee
ogni cosa
ne perde e ne guadagna un'ombra ospitante
Io sono Tu sei
noi siamo
la mano
di una onda di una ruga di un grido di un canto
una mela e due noci
ci separano
dalla torre a balcone di una bianca Dama
in fiore di pianto
scivolerò sotto la porta del destino per baciarti i piedi
tornerò
fra tanti io poetici
a rivestirti
nella trama di musicali sogni
sulle note di un concerto d'Amore in atto
-posseggo solo quello e nulla più follia-
le stelle sono perle
danzano
sul Tuo vestito scuro
un rondò
di trasparenti giorni
la luna
amica
lascia baldanzosa il suo letto stellato
versando nel cuore più vicino
una fonte di balsamiche opaline scaturite da savane ancestrali
ali
per chi di luce nella notte ancor s'ama