Tutto cambia in un attimo,
lo so, ma non lo imparo.
Ed ecco, oltre il lavoro quotidiano,
dopo il sereno Natale,
l’onda all’improvviso
mi getta contro Capodanno,
e mi ritrovo in bilico
sul mondo che festeggia.
È un soffio, mi consolo,
fine e inizio si tengono per mano.
Mi piace immaginare l'anno vecchio personificato con un vecchietto dalla barba lunga... e dona con gioia la mano ad un baldanzoso giovane nuovo anno. Non so perchè ma li vedo festeggiare e ridere contenti: l'anno vecchio, perchè è finalmente "libero" di godersi la vita e quello nuovo perchè non sa ancora cosa lo aspetti... Molto graziosa.
ciao Alberto, le festività in realtà non sono le vere protagoniste, la riflessione sulla vita che cambia in un attimo e sulla necessità di sperare è stata determinata dallo tzunami del 2004