forza tra le ciglia
lieve tintinnio di gesti
viso errante che si schiude
incubi e nebbie volatili
capelli intensamente arruffati
conversazioni automatiche
circonvallazioni di mani
prendo la penna scrivo
cosa non so ma scrivo
sangue alle dita scrivo
cosa non so ma scrivo
aggraffio ogni me nella penombra
antiche vagano le lampare dei sogni
scarnifico di frame la mia anima
fonde ogni senso in questo pantano
pantano di parole e vesti smarrite
vanitose sculettano vie
rumorosi spiovono passi
prendo la penna e scrivo
assassinando la punteggiatura
prendo la penna e scrivo
senza correggere o ritoccare
cosa non so ma scrivo
tagliando a fette la mia ombra
che svanisce in questa chiusa.