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Il poeta dannato

Berrò l'assenzio
che:
d'artemisia è figlio
sui monti
quiete
riposan l'erbe
nell'alcool
si fondon gli arom
che di pazzia
culla
i demoni
lungo la via.
Son sciagurato?
si
per massacrare
psiche mia
nell'auto
distruzione d'intelletto

 

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6 commenti     2 recensioni    

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2 recensioni:

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  • Don Pompeo Mongiello il 17/03/2016 15:07
    Molto piaciuta ed apprezzata questa tua bellissima!
  • Gianni Spadavecchia il 17/09/2012 13:46
    Un titolo attiratore di anime curiose e di strani poeti, che dell'intelletto fanno la loro ragion di vita. Bei versi!

6 commenti:

  • teresa maria serena ascanio il 20/09/2014 08:30
    davvero meravigliosa.
  • giuseppe il 02/10/2012 16:55
    Le plasmai, dal freddo marmo, scolpendo, le forme pudiche di malizia: è fui scultore, perdonate l'errore, ho scritto pittore, ma è lo scultore che plasma il marmo.
    Questo è il discorso di creatività umana con il mondo.
    In ogni uno di noi è celata creatività, basta carpirne l'identità.
    Io so solo scrivere versi, ne dipingere ne scolpire marmo
  • giuseppe il 02/10/2012 16:49
    Guardai: l'immensa, le bellezza del creato, disse purezza.
    La fermai: fra i colori della mia creatività, gli occhi incantarono astuzia, è fui pittore. La plasmai dal freddo marmo, ne nacquero, le forme pudiche di malizia: è fui pittore.
    Narrai: del mar splendore, dei monti la quiete fra i fiori, del cosmo l'energia d'ardore, baciando, la musa in fiore: fui poeta.
    Tutto questo nacque in noi umani per modellar splendore, nel tempio d'albore
  • giuseppe il 02/10/2012 16:41
    Fermare: mille versi su di un foglio: è come plasmare macchie di olio su di una tela. Tanto più la bellezza l'anima, tanti più diventano arte. Grazie dei gentilissimi commenti
  • loretta margherita citarei il 17/09/2012 04:33
    se andiamo a leggere quei poeti tanto maledetti nn erano visto le loro belle opere, l'assenzio ed oggi lo spinello. ogni secolo produce allucinogeni e ci sono persone, abbastanza note anche nel mondo letterario che ne fa uso, piaciuta
  • giuseppe il 16/09/2012 23:48
    Fortuna, che io sia astemio! produco liquori e non li bevo, lavoravo il vino, e non lo bevevo. L'amore è la droga dei neuroni celebrali, stimola l'armonia, da cui nasce poesia. Ho scritto questa mia poesia, per evidenziare la distruzione psicologica dei poeti Bohemiè del 1800, grandi poeti che d'assenzio traevan virtù d'assopiti pensieri.

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