"Qual è il mio compito? Cos'è che di me ti piace?"
Me lo chiedesti soavemente con un fil di voce
Potevo dire: "Amare e creare seduzione,
sfogar l'istinto e placar la tentazione".
Ma no! Da te voglio dopo mille e più scintille
che mi spieghi la poca differenza fra un genio e un imbecille
e se passeggiamo con intorno la natura
tu affettuosamente aggiusti la cintura,
se ti costringo a mezzogiorno a contar tutte le stelle
mi perdoni se rompo un po' le palle.
Tra numeri e palloni
la scuola ed i bambini
mi aspetti, ti aspetto a metà strada.
Son sicuro di me ma mi sentirei perso
se non sapessi che osservi il mio percorso.
Appartata e affascinante come pietra preziosa,
gioviale e discreta come dea ambiziosa.