parole dolci come il miele
vagano sperdute nella mente
ricordi di quando le dita
sfioravano dolcemente
e lo sguardo con amore accarezzava
le mani non facevano paura
e le braccia cullavano le notti
che ora insonni cercano invano
immagini che non riescono a trovare
quando l'amore cambia volto
è gelo che giaccia ogni pensiero
inverno che nulla risparmia
e tutto cancella
schiaffo intenso e pungente
che non brucia solo sul viso
ma anche nel profondo del cuore
ghiaccioli come stalattiti scendono
in una gabbia di finto cristallo
che sfiorata dalla luce del sole
crea arcobaleni solo per pochi istanti
pugni chiusi stringono con forza
brandelli di niente
e la mente sbatte su quell'espressione
che non riesce a dimenticare
-nella buona e nella cattiva sorte finché morte non vi separi-