All'alba, quando
la luce incerta del mattino
ruba l'orizzonte alla notte
e sulla sottile sabbia
della memoria assopita
resistono ancora per poco
le lievi orme dei sogni,
io mi sorprendo talora,
a guardare lontano,
dove il cielo diventa mare,
dove piccole nuvole bianche
errano solitarie
tra grumi di stelle spaurite
che pian piano
si spengono stanche.
Allora se chiudo gli occhi
e apro i cancelli della mente,
in quel preciso istante,
tutto intorno
si alzano in volo
come farfalle impazzite,
fiocchi di spuma salata
che d'improvviso io sento,
vorticando leggeri
mi sollevano veloci nel vento,
e finalmente io posso volare,
in alto, sempre più in alto,
fino a sparire lontano,
felice, tra le nuvole e il mare.