Quando le mie mani come farfalle,
sui petali della tua fresca pelle
regalavano i battiti spediti del mio cuore,
tu a me offrivi la corolla delle labbra
a cui centellinavo il nettare del tuo ardore.
Mia adorata tremante lucciola
inondavi me di quella luce tenue
che infiamma il cuore
e intenerisce l'anima.
Mia fronda amata rigogliosa
di fiori ricolma, tra i tuoi rami
costruii l'alcova dell'amore
dove riposavo le ali,
per spiegarle di nuovo
nel sogno della vita.
Ma tutto muore
al gelo dell'incomprensione,
e in solitario volo
verso mete sconosciute vado,
con il cuore colmo
del ricordo che graffia
ad ogni battito d'ala,
e il mio verso è un'eco
che si perde nel cielo,
per ritornare alla terra
in stille di dolore.