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Fiaccolata a lume di basso

Stanco.
È un continuo sentirsi stanco.
Ho voglia di dormire, una voglia di dormire che ti impedisce di dormire.
Stanco di essere cosciente, stanco di respirare. Odio il mio respiro, è sempre il solito. Ogni tanto si lascia andare a qualche variazione, ma non dà nulla, come un bambino a cui hanno appena insegnato le variazioni sul tema.
Ascolto Mingus. Se proprio non devo dormire, allora mi lascio penetrare dalle bieche falangi della genialità. Non la possono capire tutti questa musica. Come fanno a non capirla tutti questa musica? È subdola, invasiva, bieca - sto finendo i sinonimi, dannata stanchezza.
Questa musica ti lava il cervello e te lo ammorbidisce con un assolo di tromba.
Morbido, lindo e permeabile. Ricettore e ricettacolo. Avrei bisogno di dormire, ma non posso. Non con questa dannata musica in testa.
Non si flette un muscolo.
Totale rilassatezza uguale nessuna rilassatezza.
Fiacco, troppo fiacco.
Ho bisogno di una doccia.
Sollevo a fatica le gambe. Le poggio a terra e mi sollevo.
Crollo su me stesso.
La mia testa decide di andarsi a fracassare contro lo scrittoio.
Che odore di sangue.
La vista si annebbia.
Che sapore di sangue.
La vescica si dilata.
Chiudo gli occhi e mi abbandono, finalmente dormirò.
Però, fa fresco.
È questione di minuti e dormirò.
Un contrabbasso suona le prime note di Mood Indigo.
Dannata musica, tra poco dormirò.
La vescica non ha retto. Poco importa.
Spasmi da contrabbasso. Vomito. Spasmi da pianoforte.
Ora dormirò.
È così bello questo contrabbasso.
Assaporo lacrime rese amare dagli odori del momento.

Spero di arrivare alla fine del brano.

 

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