Stesa, stringevo una bambina
e tu guidavi verso il futuro,
fra strade sconnesse.
Stesa, stringevo me stessa,
dentro ad un sogno.
Fuggire inseguiti dal presente,
nascondersi dagli occhi della gente,
un passaggio a due sconosciuti,
una città che non esiste.
Ti aspetto là.
Un centro commerciale all'aperto
e tanta gente anonima,
un cantiere in costruzione
e un fiume da attraversare,
sono scalza e mi arrotolo i pantaloni,
tu non ci sei sei andato a parcheggiare
e tra visi senza volto mi perdo e ti cerco,
affondo nella sabbia, vigili urbani
hanno delimitato un passaggio,
attraverso binari sconnessi
che non hanno finito di costruire,
un treno sta passando,
ho paura di essere travolta,
ma il viaggio finisce li su quella panchina
ad aspettare il tuo ritorno.
È quasi giorno,
il sogno è arrivato al capolinea.