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Umorismo

lunghe notti insonni
col calice tra le dita
colmo di lacrime e veleno

infinite sbronze ricorrenti
e mal di testa a far mattina
al capezzale di noia e paranoia

la follia della mente scuote
le membra madide che luccicano
al chiaror dell'ultimo cero

e il ghigno della solitudine
che non appare nello specchio
affolla la stanza deserta

* * *

ricordo un tale

- vivo -

ch'ebbe a morir tre volte
prima d'essere defunto

 

l'autore senzamaninbicicletta ha riportato queste note sull'opera

come nacque mattia pascal


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5 commenti     3 recensioni    

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3 recensioni:

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  • Rocco Michele LETTINI il 30/10/2012 08:39
    È IL TUO POETARE... PREGNO DI REALISMO... IL MIO ELOGIO...
  • roberto caterina il 30/10/2012 08:37
    Gotica nel suo umorismo, affronta il dramma della solitudine legandolo con quello della inesistenza, visto o come non nascita o come non morte. Piaciuta.
  • Anonimo il 30/10/2012 08:30
    In un parto dove il sangue era vino e la placenta la mente.
    Simpatica poesia, che descrive con umorismo la nascita di un personaggio. Piaciuta. Saluti da USC

5 commenti:

  • stella luce il 04/11/2012 17:34
    molto bella... l'umorismo che nasconde la solitudine... e quante volte si deve morire per essere vivi!!!!!!
  • Anonimo il 30/10/2012 11:57
    la solitudine compagna di vita... direi anche originale... ottimo il riferimento fu mattia pascal, che a causa di presunte morti è costretto a rinascere con nuova identità... i miei sinceri complimenti bravo come sempre...
  • Elisabetta Fabrini il 30/10/2012 09:43
    Geniale Pirandello... e lo sappiamo. Ma geniale anche tu...!
    Bravissimo
  • Grazia Denaro il 30/10/2012 09:36
    Una lirica che sottolinea il male dell'anima che a volte fa agire con comportamenti irrazionali, la sofferenza a volte è peggiore della morte, tanto che molto spesso la morte può sembrare una liberazione. apprezzata!
  • laura il 30/10/2012 08:28
    Bella poesia! la solitudine alle volte ci trascina in un vuoto che non immaginiamo! ci fanno compagnia le notti insonni, il calice di vino e il silenzio che ci circonda! Non è morte fisica, ma è morte interiore che piano piano ci devasta e ci rende ancora più soli! Complimenti il finale è stupndo ciao

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