Quei soggetti parlano da 'esperti'
in un salotto di telecamere multimediali
immolano un vivere sconosciuto
e se ne cibano come rapaci
Sospirano e digrignano al tempo stesso
coperti da trucchi in chilogrammi
spostando come folate di vento
pene pesanti come l'acciaio
Rubano l'attimo insignificante di una lacrima
alla massaia che stira i propri sogni
sentenziano possibilità da manuale
tenendo strette le redini dell'attenzione...
Nell'occhio vacuo e bianco di bue
sorridono inquadrati dai loro becchini