San Rigo nel mentre la legna tagliava
all'ombra d'un albero verdeggiante
per riposare fermatosi un istante
ascoltò alcuni montanini del paese
lamentarsi per giustissime pretese.
Dicevan d'esser disgraziati
nel vivere in montagna, più sfortunati
dei contadini al piano,
i quali avendo raccolto il grano
avevan di certo un pane gustoso da mangiare.
Senza poi contare
che i mezzadri che al colle abitavano,
avevano del gustoso olio per condire
ed un prelibato vino da gustare.
Loro invece, poco possedevano:
un po di latte e formaggio,
qualche pascolo verde per il foraggio
qualche fungo, legna da ardere
per l'inverno,... insomma misera
era lo loro vita, assai dura.
Commosso da quel lagnarsi
San Rigo nel bosco ritirandosi
chiese al Signore
che i montanari avessero anche loro del pane
nutriente e caldo per non morir di fame
e poter così in pace svernare.
Su un ramo apparve improvvisamente
un frutto strano: un riccio tondo, alquanto spinoso.
Il santo lo raccolse e lo mostrò alla gente,
la quale vedendone l'aspetto curioso
pensò che come frutto non valesse niente.
San Rigo molto sapientemente
spiegò che se di spine era armato
lo era per proteggere un tesoro
da difendere dallo scoiattolo e dal ghiro.
Sopra esso della croce fece il segno
miracolamente s' aprì mostrando tre castagne
gonfie e lucide,
poi a parlar riprese
spiegando loro che finalmente
avevan un dolce pane, per nutrirsi e svernare.
Mise però una condizione da rispettare:
poichè il riccio tre castagne contiene,
una doveva esser del padrone
del castagneto,
la seconda per loro stessi come provvigione,
la terza ai poveri per saziarli dalla fame,
poichè la ricchezza che Iddio concede
agli umani in terra,
deve in tre parti uguali esser divisa:
a chi la possiede,
a chi lavora e a chi non potendo lavorare
nulla possiede.