morbida stella
sul tetto
ti colgo da bufere di
latte che stilla a gocce:
è un lago a testa in giù
e non si svuota.
non ho più nella retina
la persistenza dell'immagine:
solo il tiepido
vibrare vince le insegne al neon,
sfuoca il tremolio
che accende e spegne l'immoto;
la tua flebile fiamma
ad estinguersi
in un glaciale soffocare.
ti ho per sempre
dato un nome.