Insegui le pozze di luce
di un mare di colpo esaurito,
la sete ti attacca e riduce
la mente a un deserto stordito.
Espatriano in massa pensieri,
la fuga che porta disfatta.
Aperti nel cuore crateri,
punture di penna ritratta.
Massacra, la scure del boia,
il cuore di un'eco arrochita,
il vomito di feritoia
ricopre la carta avvizzita.
Gli spettri t'invocano in coro;
del misero intuito è la fine,
scalzato il tuo serto d'alloro
da nera corona di spine.