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È del mare, Elisabetta, la sola lingua che parlo

Non sarebbe una cattiva idea
allontanarsi dalla riva, perché
il vento s'è ingoiato la voce
sincera delle onde e tu lo sai,
mia dolce amica, che quella
è la sola lingua che parlo.

"Ma neppure sulle montagne,
Suliko, trovi parole di conforto?"

No, Elisabetta, e non chiedermelo più.

Il Caucaso è appuntito come fili
d'erba a primavera e se mi
spingessi tra gli Osseti, a nord
della frontiera, le parole, laggiù,
diventerebbero fucili. "E se io,
mia Suliko, traducessi per te?".

È del mare, t'ho già detto, la sola lingua che parlo.

 

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1 commenti     2 recensioni    

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2 recensioni:

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  • Nico Iuliano il 12/11/2017 08:40
    Viaggiare con poche righe. È un continuo movimento. A mio agio.
  • Anonimo il 01/01/2013 03:59
    Sempre, anche in questa poesia l'autrice cosparge l'aria di profumi ed echi di terre lontane.. bella, brava..

1 commenti:

  • Maria il 02/01/2013 17:50
    Come sempre, grazie Marcello!

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