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Di notte, Valentina, sento l'odore dell'uva passa

Le luci della sera sono
fiamme turchine e io,
goloso, ci scaldo il cuore;
sarà per questo, Valentina,
che ho gli occhi al cioccolato
e le mie mani, un po' sudate,
sembrano unte di burro?
Perché la notte, qui a
Tbilisi, ha il cielo sottosopra
e i lampioni, spilungoni,
si fanno svelti pasticceri.

"Non credi, Suliko, che potresti morire d'indigestione?"

Ma il mio stomaco, Valentina,
non è che un triste bugiardo

 

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3 recensioni:

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  • Ferdinando il 06/10/2016 08:07
    veramente delicata e profonda... l'ho molto apprezzata...
  • Salvatore Masullo il 06/01/2013 15:39
    Dolcezze e leccornie che grandi e piccoli prediligono. Se l'atmosfera poi non è propizia, allora la fantasia del poeta sublima fino a trasformare lampioni in svelti pasticcieri e luci in fiamme turchine: allora il desiderio viene a materializzarsi grazie al fraseggiare e alla fantasia del poeta. Complimenti!
  • Rocco Michele LETTINI il 06/01/2013 14:20
    SEMPRE VERSEGGI PREGNI DI ATTENTE RIFLESSIONI DILIGENTEMENTE DONATE A L'ATTENTO LETTORE... IL MIO ELOGIO MARIA...

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