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Il cuor scompiglia

Il cuor scompiglia

Quel giorno di festa
Il teatro si riempì
Per ascoltar parole mie sofferte
Che in silenzio, da sola, patii.

Il tempo, vedrai, guarisce!
Il più noioso dei cliché;
Eppure tanto vero è,
Ma infinito per chi patisce.

Ora secchi e asciutti son gli occhi d'argento!
Morbide e lucide le guance materne.
Sono mie, son sue:
Di colui, che incantato, tende le mani paterne.

È nata una nuova famiglia!
Unita come la poesia,
Estesa come la luce,
Scossa dal bimbo che il cuor già scompiglia.


Milano, Dicembre 2012

 

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1 recensioni:

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  • Rocco Michele LETTINI il 08/01/2013 18:38
    SEQUELA MATERNIADE BEN SVILUPPATA IN VERSI MIRABILMENTE FANTASTICI... IL MIO ELOGIO...

2 commenti:


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