Non dire che il tempo ha cancellato
gli slanci e i sentimenti del passato,
quando tra flutti e schiume di marosi
luceva a festa quel viso tuo gioioso...
Non dire che non senti più il calore
di giovanili e spensierati ardori
e il cuore vive solo di tormenti
al primo soffio languido dei venti...
Non dire che soffri per la figliolanza
e sei provata dalla senescenza:
tu sei il fiume che mi entra nelle vene,
che smuove le radici e scava le golene...
Non dire che il dolore ti ha piegato
e il corpo vive stanco e rassegnato:
tu menti e dal guardo tuo profondo
riluce ancora forte l'amore per il mondo...
E allora stringi dolcemente le mie mani,
lasciandole frugare tra i capelli,
e prova ancora l'emozione
di un brivido notturno sulla pelle...