È stata follia
crudeltà d'Amore
la mia
sciogliere il tempo delle rughe nel tumultuoso scorrere del mio sangue
mordendo quella mela vermiglia in notti d'inverno dal sapore acerbo
parole d'anima
infuse d'astri
hanno invaso i sensi della mia mente
portando all'indomita forsennata stanchezza dei miei occhi un cuore lirico che non seppe mai tacere nel vedere il disperato dispiegarsi dei volti nel martirio mattutino dei fiori
sono caduta inerme
sul Tuo corpo Madre Terra
pregando
i sassi
con le mie braccia in croce
la quiete è il mio terrore
quantificando in un mare di nuda poesia i miei giorni più crudi e le mie notti insonni
in un azzurro senza più confini
con labbra di sole
insaziabili
di un nuovo seme infinito