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Le tenebre

Bronzeo il sole sfiorava l’orizzonte,
ne risero vittoriose l’ombre
che si dilatavano all’indebolirsi della luce.

Or il sentiero si vestì d’opaco
e la voce delle fonti s’intristì:
divenne laconico canto.
Il bosco un tempo ardente di colori
s’incupì
lottando contro l’ombre invano.

Ci fu un fremere di fronde
e l’irreale voce del vento
fu eco nella valle
dando vita all’indomito valzer della notte.

Lo spirito racchiuso nelle sfingi dei portali antichi
vibrante a quel brivido s’unì
al fremere
del nuovo regno delle tenebre.

S’accesero gli occhi diabolici delle statue
e come poche volte accadde nei secoli
presero a parlare
del loro lento decadere
e dell’antico loro splendore.

Ondeggiante,
ebbra di nulla e di quiete
volò la mia mente
verso quel fine tessuto nero,
oltre il bosco
su, in quello strano cielo.

Presto ci sarà la luce,
finirà l’avventura.
Ali di fuoco indoreranno l’orizzonte
che tornerà di bronzo
e s’annienteranno l’ombre.

Tacerà la fonte il suo umile canto
ed i suoi segreti di cristallo
si chiuderanno nelle statue
che torneranno statiche.

Questione di tempo,
già di tempo: quale arida tomba d’ogni sogno è il tempo!

 

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2 commenti:

  • marco moresco il 04/09/2007 16:02
    uno stile molto classico, ma pieno di espressiva vitalità, ciao marco

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