Il mio cuore arde
nella quiete della via,
al fuoco caldo di nostalgie ancestrali.
Mentre il sole esplode all’orizzonte,
cedo all’invito del vento
di dispiegar le mie ali
e fendere l’atmosfera
di cieli passati.
Scevra d’ogni ferita
distinguo appena il ricordo
di chi pur amato non m’amava,.
La vedo ora:
l’ombra di colui che un tempo rischiarava
come apatica luna le mie notti,
ch’esplodeva nel pianto dei miei sogni,
destando dolorosa l’amarezza
per l’indifferenza a quel sentimenti vivo
accolto con odio.
Via della Libertà,
via verso la mia casa,
via verso il mio giardino,
verso lo sbocciare delle rose di maggio,
via mesta del ritorno da scuola.
Sola,
con il mio zaino zeppo di sogni perduti.
Torna tutto alla memoria,
e mentre rinnovo il senso
del mio migrare verso lidi lontani,
ora dopo tanti anni
mi domando che tratti
possa avere il tuo volto.
Non li rammento.
Tu che hai colmato tante notti
dell’amarezza del non essermi stato nemmeno amico,
ora rimani una memoria
che a poco a poco si disgrega
dietro il velo d’ombra di questa sera.
Sei un rimpianto antico che si spegne nel profondo del mio sguardo.
Il mio zaino è vuoto, il passo più leggero.