ti cerco sotto il cuscino del divano
per i nostri giochi
nascondino, palla al muro e trottola di Fano
sei lì, ho fiuto, ti sento,
scappi dietro la spalliera
o sotto il tavolo
a stento
sgusci fin dentro la panca di noce
rannicchiato
cercherai forse una pancia, una voce?
sghignazzi a spiarmi ricurvo e incastrato
tra le gambe della sedia cadente
che raccolgo al volo per le tue risa
e la mia faccia da demente
ridi e sghignazzi e allora faccio il cretino
per risentirti all'infinito ridere e sghignazzare
ripeto tutto con puntiglio certosino
sommovimento e trambusto, sedie e tavoli per aria
e non ti reggo più, tu scoppi e scoppiamo
la stanza è una risata in lacrime
stramazzati a terra come conigli felici
a rotolarci beati e scemi
o forse sogno
se entri col tintinnio di chiavi fra le mani
alto come lo stipite
con voce che sembra la mia, e dici:
papà alzati, che fai, stai da cani?