sempre un pallido, incerto
raggio di sole m'accarezza
ogni mattino,
ma io attendo che tutto sia luce
e la mia pena bruci
e si consumi.
Di te
mi travolge una grande tristezza
a schiantare,
come rami di un albero
sotto il peso della neve,
le deboli mie braccia.
Eppure il cuore non cede,
mille e più tempeste ha vinto
implorando.
Raccontami la tua segreta pena.
Anche nei racconti d'inverno
compare il dolore
se la fiaba è vita.
Se raccoglierò
sul fondo una tremula goccia,
sarà una grazia il pianto.