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LA ROM

Anonimi jeans e un maglione senza lana:
cover di un rotocalco senza data
che con distacco si riapririrà domani.
Tastata da una vecchia con tre lingue
col nodoso bastone rigido e inclemente:
archetipo di legno delle private verghe.
Quante lacrime ambrate versò la Rom
col suo alleato zingaro e stanziale:
due spaghetti, un sogno, i versi di Eminescu
serrano i rasoi e danno alle labbra i polsi.
La vecchia la ingabbiò ancor più in fondo
vomitando sabbia da una natura morta,
rosa dal modo estremo di provare orgasmi.
Prima dell'agonia la Rom venne lasciata:
in Romania non va con quel maglione
ricucito alla meglio da scampoli d'amore.
Un clown di pezza per il suo alleato
può dire molto più di questa storia;
"Te iu besc dalla terra al cielo.."
"Non si dice cosi, si dice t'amo.."
Nascono e vivono di lacrime le stelle
che dall'ombre dell'est, al nero d'occidente,
ogni calar del sole vengono a nutrirsi.

 

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1 commenti:

  • Enrico Boncompagni il 06/12/2006 16:25
    Ciao Antonio, mi è particolarmente piaciuta questa tua opera, che trovo molto evocativa.
    A rileggerci.

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