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Lontan' s'apprende sì come talvolta

Lontan' s'apprende sì come talvolta
fece l'amor' nel languido sentire,
e il triste affanno vive in divenire
lator' d'un'allegrezza non raccolta.

E a l'astro i' non parlo e lui no' ascolta
e Il mio segreto lascio ad assopire
parlando sol'con me ancora una volta,
lasciando al resto il tempo di marcire.

Subitaneo tremore indarno molto
lambisce me e l'alto sentimento
e lascianmi coi palmi sopra il volto;

quinci l'astratto quindi lo sgomento:
uno sguardo dal ciel'ormai distolto
che meco fissa me col mio tormento.

 

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2 recensioni:

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  • Alessandro il 28/02/2013 23:58
    Metrica perfetta, linguaggio sublime, contenuto che ci permette di assaporare l'inquietudine esistenziale dell'autore. Una vera perla
  • Rocco Michele LETTINI il 28/02/2013 19:32
    FANTASTICO COME SONETTO... RIFLESSIVO NEL SUO TRATTATO DI VITA...

2 commenti:


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