In principio eri la mia bambina,
il sogno di un uomo, divenuto padre,
che assaporava l'ebbrezza mattutina
al canto delle nenie di tua madre...
D'estate ti tenevo tra le braccia
sugli arenili caldi delle spiagge,
e insieme cercavamo tra le rocce
conchiglie consumate dalle piogge.
D'inverno ti portavo sulle spalle,
fra sagre e ricorrenze di borgate,
per evitarti il bagno di una folla
che divorava rustiche crostate!
Ed ora mi sorprendo ad inseguire
i segni del tuo nuovo portamento,
soffrendo per quel lesto divenire
che suscita nell'uomo il sentimento.
Nell'aria sonnacchiosa del mattino,
fragranze che risvegliano la mente:
profumi di quel trucco sbarazzino
esaltano il tuo corpo adolescente.
Il tempo, intanto, vola via
e ti ritrovo donna all'improvviso,
tu che dissolvi la malinconia
dei giorni, spesso, avari di un sorriso.
Ma il cuore resta preda dei pensieri
e annaspa se la sera torni tardi,
in questa selva dove quei guerrieri
al buio ridiventano codardi!