Nel mondo ove anche l'anima è metallo
un solo cuor, braccato e stoico, batte.
Ancor si move, vivo e forsennato,
che par fenice dalle ali scarlatte.
Ei sa che, acconsentendo all'intervallo,
nel buio perirà, pietrificato,
né più riabbraccerà quiete sconvolta.
Insegue l'orizzonte e mai s'arresta;
e mentre immoto amor l'ha già tradito,
la rabbia nuovo slancio in lui ridesta.
Sfidando il tempo, corre e mai si volta,
temendo di scoprirsi, un dì, esaurito.
l'autore Alessandro ha riportato queste note sull'opera
Grande Alessandro... hai dato una meravigliosa rappresentazione poetica del nostro sentire quotidiano. Intenso l'incipit sembra quasi scaraventarci nel mezzo delle nostre angosce:
- Nel mondo ove anche l'anima è metallo
un solo cuor, braccato e stoico, batte -
quel " batte " la speranza che l'Uomo trionfi sempre sulla macchina rappresentata da quella fredda anima di metallo, metonimia sapientemente azzeccata. Questo cuore lotta e non si arrende e noi siamo lui e lui è noi. Poi c'è la chiusa Alessandro mio che mi appartiene e la sento mia, come se fosse un pezzo del motore che mi sprona a non affogare nella mia disperazione quotidiana e lo riporto qui in calce a questa elucubrazione, perchè merita di essere esaltato:
- Sfidando il tempo, corre e mai si volta,
temendo di scoprirsi, un dì, esaurito -
Grazie per questi meravigliosi versi a presto
Davvero molto bella, io me ne capisco poco di metrica, ma mi pare di vedere una costruzione precisa, che rende il tutto ancora più musicale... Complimenti davvero, bei contenuti e bella forma.