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V. s. c

L'Albero
delle supreme linfe
esondava
fior di popoli

- già fra i fiori si avvertiva l'albeggiare di uno strano ronzio -

il pioppo
propina
propoli

- il digrignare di denti di un mastice mastino abbrancato alla coscia viva
d'un agnello arrosto -

il calice
di un assonnato papavero
secreta

Pio oppio

- nel tramutare l'abito di un'ape regina nel tremolante pungiglione di una vespa

cala la sera -

 

l'autore Vincenzo Capitanucci ha riportato queste note sull'opera

V come Vita... S come Stato... C... come Chiesa...


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3 commenti     3 recensioni    

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3 recensioni:

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  • Don Pompeo Mongiello il 15/03/2013 19:55
    Molto apprezzata e piaciuta questa tua eccelsa davvero!
  • Anonimo il 15/03/2013 19:47
    La voce di un POETA capace di versi geniali, incapace di quotidianità banali... Bellissima Vincenzo... sublime!!!!
  • Rocco Michele LETTINI il 15/03/2013 05:41
    - già fra i fiori si avvertiva l'albeggiare di uno strano ronzio -
    Pio oppio
    Cala la sera...

    UN METAFORICO VERSICOLARE CHE SOTTOLINEA IL TENEBROSO CAMMINO DI CHE HA CERCATO NE LA DROGA IL PARADISO TERRENO... SPERO TANTO ESSER ENTRATO NE LO TUO PENSIERO...

3 commenti:

  • Alessandro il 15/03/2013 22:46
    Cascata di allitterazioni raffinatissime, metafore pregiate. L'esistenza umana associata ai cicli naturali che più le somigliano, nella sua catena di cinismo.
  • loretta margherita citarei il 15/03/2013 15:49
    metafore ben costruite, fa riflettere, mitico cap
  • anna rita pincopallo il 15/03/2013 07:36
    apprezzatissima sei proprio bravo

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