Fruscio:
delicate parole alle orecchie;
fresca è
la voce soave,
un sussurro
di voci segrete;
scorre lo sguardo nell’ombra
con scaglie di sole
che sfumano
-potenti- i contorni.
L’angoscia
fugge saltellante
fra i cespugli di ginestre.
Reagisco alla quiete
nella piacente culla di radici
che addolciscono
lente
l’amata ninna nanna.