Non c'è goccia che non voglia assaggiare un Tuo labbro
comete fluorescenti
argille di un istante
come Te come me
sono scese nella valle dei sogni perduti
evanescenti
giacevano
lì
inerti
adagiati in languidi corpi di smarrimento
smunti
silenti
aspettavano
di riprendere vigore
da canti votati ad infinita dolcezza d'amore
argentei ruscelli di luna nelle caverne del sole
venivano accolti in chiome d'oro dai calici dei fiori
intercalando fra splendidi cuori note musicali
acqua Ti do
in latte di re
miele dimmi
fuoco Ti fa
è
sol di vento
la di vino
si di violino
non c'è goccia sensibile che non cerchi d'assaggiare
il canoro evento
di un Tuo labbro divino