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L'urlo dell'odio

Come araba fenice
il dolore vetusto
risorge e spinge a nozze
la rabbia col disgusto.

Nerastra e aliena fiamma
la luce annichilisce
più svelta del tramonto
e la quiete avvizzisce.

Insaziabile, l'odio,
mostro dai mille nomi,
sospinge l'ego urlante
tra tetri manicomi.

Si nutre del tracollo
ghignante delusione,
svelatosi il controllo
come ultima illusione.

 

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6 commenti     2 recensioni    

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2 recensioni:

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  • Anonimo il 27/03/2013 18:28
    Molto bella e originale. Espresso con dovizia di particolari e con cognizione di causa il concetto dell'odio.
    Bravissimo Alessandro!
  • Rocco Michele LETTINI il 27/03/2013 12:41
    HAI RIPRESO NITIDAMENTE QUANTO DA TE DILIGENTEMENTE LASCIATO...
    RIFLETTERE È IL TUO VERBO CHE ACCOMUNA ACUTI VERSEGGI... IL MIO ELOGIO ALESSANDRO

6 commenti:

  • Gianni Spadavecchia il 28/03/2013 13:20
    L'urlo, sempre più forte, dell'odio. Piaciuta Alessandro, buone feste.
  • mauri huis il 28/03/2013 09:11
    Molto bella. suggerisco tuttavia un cambio di rima, visto che in pratica sono alessandrini spezzati, magari esterna interna alla maniera di gozzano o carducci. Ottima comunque.
  • stella luce il 27/03/2013 22:02
    perfetta descrizione dell ira che prende vita... bei versi
  • Anonimo il 27/03/2013 18:18
    Bravo Alessandro, mi par di avertelo già detto, hai uno stile bello e particolare come questa bella e significativa poesia.
  • Domiziana Gigliotti il 27/03/2013 16:27
    Un poetare molto personale e con maestria, versi intensi e profondi.
    Saluti
  • Don Pompeo Mongiello il 27/03/2013 11:20
    Il pollice alzo per questa tua sublime!

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