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Il disco rotto

(Giro girotondo
solco inverecondo...)

Scende piano il braccio
e poggia la puntina
sopra il solco.
... E mi domando
tra la tachicardia
e l'affanno del respiro:
"Quanto tempo ho
per riprendere
la testa persa
prima che la traccia inizi?"
Attendo le parole senza senso
le giustificazioni
che saltano sul solco rovinato
e che si incantano
sempre nello stesso punto.
Son fastidiose le parole
composte sulla scalata
degli specchi
e cantate in scivolata.
... E mi domando:
"Quanto manca
ad arrivare in fondo al solco
al braccio che si alza
mettendo fine a questo strazio?"
Non ce la faccio più.
Di grazia, cambia disco.

(... parole terra terra.
Fine della guerra.)

 

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2 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • ciro giordano il 05/04/2013 21:03
    C'è qualcosa di profondamente doloroso in questa metafora del disco rotto... Conosco la sensazione della ripetitività, della noia per sè stessi e per gli altri... hai saputo rendere bene l'idea...

2 commenti:

  • Alessandro Moschini il 07/04/2013 11:34
    Grazie infinitamente a tutti. Auguro a tutti voi una serena domenica.
  • Alessandro il 06/04/2013 00:12
    Davvero originale, quasi una filastrocca spietata.