E l'inverno va via
con il suo dolce
attendere che tutto
si svegli
che la neve sia amica
del sorriso non dato
e le parole circolari
e i suoni giri armonici
che portano sempre là
a muoversi poco di fronte
al pigro foco.
A molti non piace
attendere
A me sì
è come stare seduto
su una panchina
di fronte al glicine fiorito
stordito
non in agguato
come un gatto
ma in cerca di incredule
meraviglie...
E ora che le streghe sono quasi
tutte giapponesi
mi ricordo di due amiche
rosse e irlandesi
l'immagine stessa del peccato
e il suono di un'arpa
un momento prima
della bancarotta e del crollo
il suono è lì
un ritorno alla modesty
e ai vetri sparsi sui fiori di primavera
qualcuno pensa siano diamanti
oltre la porta
da non raccogliere forse
ma meglio, molto meglio
vetri
che zirconi innamorati.