Coltelli di follia
puntai all'immoto cuore
per spegnere l'inverno
che i sogni porta via,
per ravvivar mia fiamma
vivendo di dolore.
Fu il nulla percepito,
mi vidi boccheggiare
ancora in cieco dramma.
Dal pavido egoismo
mi ritrovai beffato
e fosti tu a gridare.
Fu il vano masochismo
di un'anima atterrita
che in ogni colpo inferto
lasciò sua dolce sposa
tra i venti del deserto,
scordata e poi ferita.
Eppure fu il perdono
negli occhi tuoi; quel sogno
con te ora rivissuto
mi svelerà chi sono.
Su un albero abbattuto
il più bel fior si posa.