Mal pensasti amico
che su omicidio di versi
si costruisse la casa della felicità.
La casa di tendine delicate,
di fiori freschi nel centro tavola,
di bambini vocianti felici,
di inferni mal celati nei sorrisi.
Il poeta non muore, eugenio,
il poeta rimane silente vesuvio
ed erutta d'un tratto
e la sua lava di bava
s'impolpa di carne e spessore,
avvampando quel poco di noi.
Noi, che ci nutriamo
d'orgasmo di versi
e che la vita viviamo
con passione sghimbescia
di rovescia visione,
sempre dietro a quella canzone,
colonna sonora assordante,
qual'è la nostra emozione.