E corre il mio pensare ai lidi cari
dove il mare sferza inermi scogli
che furono periglio dei corsari
e cimiteri di relitti spogli.
Onde spumose come rantoli affogati
di grida stanche e di sommerse voci,
di pellegrini un tempo naufragati
al canto di sirene senza pace.
Schiume bianche s'arenano alla riva:
sono emozioni e palpiti fugaci,
conchiglie luccicanti alla deriva
salite dai fondali in superficie.
Pensieri che si inseguono veloci
fin dove l'acqua tocca l'orizzonte
e fanno questa vita mia pugnace
che vive tutti i giorni di rimonte.
Il mio ruggire è un mare tormentoso
che urla coi suoi flutti sottocosta
e vive il suo tormento di marosi
senza approdare a facile risposta...