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TELA DI RAGNO

Non vivo più la'...
Ho chiuso quella porta
ai miei ricordi
che spesso rientrano senza bussare.

No, non voglio farli entrare!
Ma silenziosi,
appiccicosi come tela di ragno,
invischiano i miei dolori.

Mi fidavo di te,
ti volevo bene.
Sostituivi quel padre assente
che mai aveva accarezzato il mio capo.

Poi mi hai guardato,
scrutato... rassicurato.
Ma non eri mio padre
e non capivo.

Gocce nere e rare
sono scese sulle mie gote:
ne vedo ancora i solchi
e non riesco a cancellarli.

Le tue mani frementi
Il tuo corpo indelicato
Il tuo umido sussurrare parole
che non dovevo mai ridire.

Mi hai ammazzato dentro:
nel corpo di bambina,
nell'anima innocente,
nella mia inesperta dignità.

Non so più dove sei,
se ci sei ancora,
ma il mio odio per te è ancora qui,
più vivo di allora.

E finalmente libera del tuo ricordo
vorrei dire:
Non vivo più la'
dove morì la mia infanzia.

 

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0 recensioni:

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29 commenti:

  • Gabriella Salvatore il 31/10/2007 21:54
    infanzia rubata, quale atrocità! Ma tu Paola ne sei uscita e affronti la vita con coraggio, l'ultima frase è splendida, molto, molto toccante
  • Carlo Capossela il 21/08/2007 09:09
    Ciao Paola.
    Ho letto la tua Tela di ragno e mi è piaciuta molto.
    Grazie.
    Carlo.
  • Ugo Mastrogiovanni il 20/08/2007 09:58
    Aspetti inquieti sulla realtà della propria esistenza che, nel dolore e nel giustificato sdegno, si trasformano in versi molto garbati che fanno necessariamente riflettere.
  • Paola Reda il 20/08/2007 08:24
    Grazie Sara. Si cresce, oh se si cresce attraverso tali esperienze. Parlando di tradimento, automaticamente si pensa a quello di un compagno, di un marito. Ma ci sono mille altri tradimenti che fanno ancor più male. Il tempo passa, la vita scivola come sabbia fra le nostre dita, ma ogni tanto ci si ritrova qualche macigno che puntualmente si ripresenta. E tutti abbiamo i nostri macigni!
    Grazie di cuore.
  • sara rota il 20/08/2007 08:07
    Spesso dietro coloro che sembrano amici, purtroppo si celano "trappole" e non è assolutamente facile riconoscerle. Certo essere stata "tradita" da colui che poteva fungere nuovamente da padre... è ancor peggio. Essere stata ferita nella tua immagine di bambina, ancora peggio. Spero tu sia riuscita, almeno in parte visto che del tutto credo sarà per sempre impossibile, a dimenticare quelle brutalità. Leggendo queste tue righe credo tu sia diventata una donna forte e coraggiosa, capace di affrontare la vita. Molto toccante gli ultimi due versi.
  • Paola Reda il 19/08/2007 17:57
    OK! Se posso, ora intervengo io.
    MI sono divertita nel leggere questa vostra schermaglia : quella di LISA in difesa della mia poesia, quella di VITTORIO in difesa della sua mal interpretazione. Grazie a tutti e due, poichè lo scopo credo di averlo raggiunto comunque.
    Ognuno di noi scrive in base al proprio vissuto, delle esperienze che ne derivano, cercando di "buttar fuori" i propri mostri. Se poi si riesce a creare un dibattito su ciò, beh...è bellissimo.
    Grazie Lisa per la tua accorata difesa, hai centrato il punto come sempre; grazie anche a te Vittorio per la tua caparbietà nel voler dribblare a tutti i costi. I proverbi non sbagliano mai: " nel bene o nel male, l'importante è se ne parli" (non della mia poesia, ma del suo tema).
    Un abbraccio a tutti e due!
  • Paola Reda il 17/08/2007 12:36
    Caro Vittorio, qui hai veramente sbagliato categoria, ed alla grande! Credo proprio tu NON abbia capito A CHI è " dedicata " questa poesia. Lascia perdere le Desperate Housewives, NON c'entrano proprio niente!
  • Ivan Benassi il 15/08/2007 23:45
    Veramente bella. Ciao.
  • Paola Reda il 13/08/2007 19:11
    Grazie carissima Clara...
  • Paola Reda il 13/08/2007 01:50
    Caro Claudio, non sgomentarti. Il dolore è naturale ed il risentimento è il suo figlio naturale. L'anima mia è profondamente ferita, ma sono ancora QUI, a combattere la quotidianità.
    Queste esperienze mi hanno tolto tanto, ma non l'anima volenterosa di vivere.
    Sai quali sono state le mie medicine? Mio fiiglio, ma ancor prima uno splendido medico che mi ha preso per mano e mi ha accompagnato( NON GUIDATO!) negli anni bui della depressione. Brutta bestia, credimi! Ma con un valido supporto, una terapia adeguata ed una capa tosta se ne può uscire. Sono rinata, ma non dall'oblio, ma proprio dal risentimento che mi ha punzecchiato.
    Scusami, ma non riesco mai ad essere breve nelle mie risposte. Spero a risentirci.
  • Claudio Amicucci il 13/08/2007 01:19
    Paola, il tuo dolore mi sgomenta. Ho letto due tuoi scritti ed entrambi sono di dolore e risentimento per qualcuno che ti ha rubato l'anima, ferendoti con vile tradimento. Se ancora questo è il tuo stato d'animo escine fuori! Hai ancora tanto da dare e da ricevere! L'odio non porta da nessuna parte... è meglio l'oblio e l'amore con la voglia di rinacsere. Ciao Claudio
  • Anonimo il 12/08/2007 14:34
    Ogni volta che leggo una di queste poesie il mio cuore sanguina al pensiero di troppi bimbi rubati della propria infanzia. Il dolore che provo è qualcosa di insopportabile. Il rispetto per il dolore dei bimbi è veramente poco, intanto si diventa adulti portandosi dietro un vissuto di orrori. Soffertissima un abbraccio Paola.

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