Distesa a pancia in giù
In un giorno d’agosto
Guardo gli strani disegni
Sulle lenzuola del mio letto
La mia mente libera
Ma colma, zeppa del
Regale sentimento
Mi fa sorridere da sola
E fare cerchi tra i miei capelli
con dita sottili e ancora scure…
E come se osservassi
Una formica testarda
Portarsi dietro un grande peso
Con orgoglio e impavida fatica,
Così osservo i ciechi pensieri della mia mente
Invisibili ma
Spessi,
Pesanti e duri come marmo,
Entrati non so come
Tra le fitte pieghe del mio sentire
Ed ora padroni incontrastati
D’ogni mio singolo respiro…
L’amarti mi cattura,
Mi da sollievo,
Ma nello stesso tempo
Alimenta la febbrile ,
Instancabile,
Testarda volontà
D’esistere per te,
in te,
Come formica…,
Che al suo peso,
Immane fatica,
Deve
La propria vita…