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Canto III

-Ma dimmi,
fiore ucciso dal tempo,
di che entità è questo vuoto
che di tanta famigerata
via è la meta,
è esso un'empatia
composto di calma e pieta
o forse è un male
che natura ha sì ria?-
così cominziai
dopo un lungo silenzio
forbito di sguardi
alla primula nera
che gelo infetta
radici e il fusto
vittima di scherzo
di cattivo gusto.

- Or della tua destinazion
non conosci il costume?-
rispose colei che la vita
vide tutta dalli occhi d'un fiore
- Esso è tutto
e niente allo stesso tempo
esso non è brutto
e non è bello
dell'umanità culla e baccello
l'amore
la vita
partita
il buio lì domina sovrano
ed un uomo coordina il lutto
egli tiene sempre una spada in mano
e domina e regna in forza sicura
nel fossato del mondo
nella città oscura
la meta che cerchi
con grande dedizione
è gioia e calma-.

Molte fiate io vidi la morte
ma mai così pietosa
sì che quelle parole estorte
la pianta che in passato fu rosa
ora l'è grigia
persa la visione distorta del mondo
si stirò ultima su quello stelo
che vide in sé passare tutti i colori del cielo
la vita lasciò il corpo di quella primula
che stesa poi accasciata sul suo corpo
perse l'anima il colpo e la speme

e dell'ala oscura il volto le preme.

 

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1 recensioni:

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  • Rocco Michele LETTINI il 31/05/2013 07:21
    FANTASTICO NE LA SUA SEQUELA... DILIGENTE NE LO SUO COSTRUTTO... UN SUBLIME LUCA...

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