.. questo l'approdo
delle nere figure
che aprono la notte
trasparenti voci annodate
chiudono l'uscio del
mondo
inermi gli occhi guardano
bruciare i corpi
nel silenzio spento
e
all'alba tra le mani
le ceneri raccolgo
prima che ritorni
l'onda
Sempre scorrendo tra i testi di Essen Rosa (essenza rosa?) noto e sottolineo che nonostante siano messe al bando regole, calcoli e quant'altro leghi la poesia, il tutto rispetta l'ordine che deve senza spezzare la musicalità.
Una sottolineatura per quelle due pause un po' più lunghe che tracciano dei confini; l'ultimo con la chiusa finale. Bellissimo poetare.
Anonimo il 05/06/2013 11:44
Suggestiva e reale la descrizione della nostra attività notturna che ci prende e che, subito dopo, svanisce dispersa tra i pensieri del vivere quotidiano.
Bravissima!
Ogni poeta è aperto alla notte, proprio come se ogni notte gli servisse a vedere del bello e del brutto, sempre nuovo e impenetrabile. L'immaginazione non scarta nulla, neanche quel momento di attenta osservazione che ha ispirato questi versi.
Una poesia affascinante, avvolta in una cornice noir molto suggestiva. Complimenti!
Anonimo il 04/06/2013 15:21
... ehi, il commento sotto è mioooo
Anna G. Mormina
Anonimo il 04/06/2013 15:19
... con l'oscurità della notte, crollano i muri del mondo, i nostri muri,...
... lasciando posto ai sogni, ai desideri...
... all'l'alba, restano le ceneri,... le raccogliamo e le custodiamo prima che svanicano...
Molto bella Essen Rosa!!